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Scopri il segreto della felicità! Druk Air ti porta da questo mese direttamente nel paese più felice del mondo. Quali sono le caratteristiche e le attrazioni imperdibili?

Bhutan, conosciuto come il “Paese più felice del mondo”, emana un senso di mistero e sacralità. Dal 2012, quando è stata pubblicata la classifica del rapporto delle Nazioni Unite sui “Paesi più felici del mondo”, questa nazione situata sull’Himalaya ha conquistato il titolo di “Paese più felice del mondo”, piazzandosi al primo posto in Asia e all’ottavo a livello globale.

La felicità come viene misurata? In Bhutan esiste un indice chiamato “Indice di Felicità Nazionale Lorda (Gross National Happiness, GNH)”, istituito dall’ex re Jigme Singye Wangchuck, che non considera prioritario lo sviluppo economico, ma si basa invece su valori come l’uguaglianza, la cura e la sostenibilità ambientale, rendendo il Bhutan un grande paese felice.

Nonostante una popolazione di soli 700.000 abitanti e un’economia non particolarmente fiorente, la sua cultura unica e i paesaggi mozzafiato hanno reso il Bhutan una meta ambita per molti viaggiatori. Recentemente, Bhutan Airlines ha annunciato l’intenzione di introdurre voli regolari a partire dal 27 gennaio 2025, aggiungendo 16 voli di andata e ritorno tra Hong Kong e il Bhutan, diventando così il terzo paese, dopo Vietnam e Malesia, a avere voli diretti per il Bhutan, un vero e proprio regalo per gli abitanti di Hong Kong!

Le persone aspirano a semplici gioie, ma coloro che vivono nelle moderne metropoli si allontanano sempre di più dalla semplicità. Com’è la vita nello stato definito come il “paese più felice del mondo”? E quali sono le attrazioni da non perdere? Perché non pianificare un viaggio verso il paese della felicità e scoprirlo da vicino?

Piccole informazioni prima della partenza:
Fai attenzione all’alta quota, alla cultura tradizionale e dovrai anche pagare le tasse

「不丹」 è un nome derivato dalla traslitterazione del termine sanscrito「भोट-अन्त」(Bhoṭa-anta), che significa «ai confini del Tibet», simboleggiando che il Bhutan si trova all’estremo sud della terra culturale tibetana, situato tra India e Tibet, con un’altitudine media di circa 3.000 metri. Pertanto, prima di partire, potrebbe essere necessario portare con sé farmaci contro il mal di montagna, per qualsiasi evenienza; il fuso orario è UTC+6:00, quindi è 2 ore indietro rispetto a Hong Kong.

Il Bhutan emana un’aura di mistero, principalmente perché il settore turistico è soggetto a limitazioni. Ogni anno, accoglie solo 6000 visitatori, e non è possibile viaggiare liberamente. È necessario richiedere un visto prima di recarsi in Bhutan, e questo deve essere fatto tramite un’agenzia di viaggio. Inoltre, all’interno dei templi è severamente vietato scattare foto, e prima di entrare in un tempio, è obbligatorio riporre fotocamere e dispositivi elettronici negli armadietti all’esterno. Per questo motivo, gran parte delle esperienze condivise online sono basate su racconti verbali, con poche immagini e video disponibili.

Entrare in questo segreto paradiso terrestre non è affatto semplice. Giunti in questa terra incontaminata, oltre al costo del viaggio, è necessario pagare una tassa. Infatti, il governo del Bhutan impone un “minimo di spesa giornaliera” per i turisti stranieri, che si aggira tra i 200 e i 250 dollari. Questa cifra varia leggermente in alta e bassa stagione ed è destinata alla protezione dell’ambiente naturale e della cultura antica del Bhutan. Pertanto, quando si prenota un viaggio tramite un’agenzia, è necessario versare in anticipo questo importo minimo.

Tuttavia, oltre ai meravigliosi panorami, l’esperienza è senza dubbio la parte più importante di un viaggio in Bhutan, soprattutto per quanto riguarda le tradizioni culturali e il patrimonio umano. Per preservare la cultura tradizionale, le persone devono indossare abiti tradizionali per andare al lavoro o a scuola: gli uomini indossano il “Gho” (un mantello corto fino al ginocchio), mentre le donne portano il “Kira” (un vestito lungo con una giacca leggera). Quando si Visitano luoghi religiosi, è fondamentale prestare attenzione all’abbigliamento, mantenendo un atteggiamento solenne e rispettoso. Tuttavia, i bhutanesi discendono dagli antichi tibetani e, dopo l’introduzione del buddismo in Bhutan nel VII secolo d.C., il buddismo tibetano è diventato gradualmente la religione nazionale del Bhutan. Oggetti come i mulini a preghiera e le bandiere di preghiera, ricchi di simbolismi buddisti e tibetani, sono alcune delle caratteristiche locali. Ad esempio, le bandiere di preghiera hanno un significato sacro, con i cinque colori che rappresentano i cinque elementi naturali: il cielo blu, le nuvole bianche, il fuoco, l’acqua e la terra. Se si guarda attentamente, portano anche scritture e simboli buddisti, usati per pregare per buona fortuna e per allontanare i disastri. Pertanto, visitare il Bhutan e vivere la sua fede è un’esperienza davvero straordinaria e unica.

Un’altra particolarità è che nelle città, e persino nella capitale del Bhutan, non ci sono semafori, ma solo operatori che regolano il traffico, quindi durante le visite turistiche è importante prestare particolare attenzione alla sicurezza stradale. Inoltre, il formaggio abbinato ai peperoncini è un piatto tipico della zona, e il formaggio è prodotto con il latte degli yak locali, offrendo un sapore unico.

1. Una delle più grandi statue di Buddha Shakyamuni del mondo

La statua del Grande Buddha Dordenma, situata sulla cima della collina di Tak, nella contea di Paro, è stata costruita nel 2006 e raggiunge un’altezza di 52,5 metri, rendendola una delle più grandi statue del Buddha Śākyamuni al mondo.

La maestosa dimensione e l’imponente arte architettonica della statua del Buddha attirano l’attenzione delle persone, fungendo da gigantesco guardiano per il Bhutan e rappresentano un importante luogo di culto e attrazione turistica del paese.

2. Uno dei dieci templi più famosi del mondo
Tempio Tak Suan

Il monastero di Taktsang (noto comunemente come Tempio della Tigre, Paro Taktsang), costruito nel 1692, è dedicato ai successi del Guru Padmasambhava. Situato su una ripida scogliera a 900 metri sopra la valle di Paro, ad un’altitudine di 3.120 metri, è considerato uno dei dieci super monasteri del mondo ed è il più sacro e antico monastero del buddismo tibetano nel paese.

Oltre alle maestose strutture architettoniche e ai bellissimi paesaggi, all’interno del tempio si possono ammirare affreschi colorati e statue di bodhisattva, che attirano molti fedeli e praticanti a venire in pellegrinaggio. Nel 1998, il tempio ha subito un grave incendio che ne ha danneggiato gravemente la struttura, e i lavori di riparazione sono stati completati solo nel 2005. Fortunatamente, le statue buddiste sono miracolosamente sopravvissute all’incendio.

Secondo la leggenda, il demone locale Taktsang continuava a compiere malefatte, finché il Maestro Padmasambhava, cavalcando una tigre, passò in questa zona e usò il suo potere per manifestare l’immagine di Dorje Droloe (il “Signore della Rabbia”) per sottomettere i demoni. Qui iniziò anche il suo percorso spirituale, così il monastero conserva luoghi sacri unici, come la grotta dove il Maestro Padmasambhava praticò, il santuario della Dea Vajrayogini e la pietra divina che misura la fortuna, tutti di grande valore da ammirare.

Tuttavia, la posizione geografica unica del monastero di Taktsang lo ha reso uno degli edifici religiosi e delle attrazioni turistiche più caratteristici del Bhutan; salire a piedi è anche un atto di rispetto e testimonianza della fede. Pertanto, tra la gente del posto si dice: “Se non sei mai stato al monastero del Tigre, il tuo viaggio in Bhutan non può dirsi completo.”

而香港知名藝人梁朝偉和劉嘉玲在相隔 16 年重回結婚地後也登上塔克桑寺。照片中,二人肩並肩地往山裡走去,還在登山後留影。

3. 不丹最宏伟的礼拜所之一
克楚拉康寺(俗称:朱雀寺)

克楚拉康寺(俗稱:朱雀寺, Kyichu Lhakhang),位於帕羅河谷,海拔高約2300米,由吐蕃王松贊干布於公元七世紀興建,是不丹最古老的藏傳佛教寺廟之一。

Si narra che la Principessa Wencheng, osservando il paesaggio del Tibet, notò che somigliava a una donna demoniaca sdraiata, il che avrebbe potuto compromettere lo sviluppo della fortuna nazionale del Tibet. Da questo pensiero nacque l’idea dei “Dodici Templi per la Cacciata dei Demoni”, composti dal Monastero di Ketchulakang e altre undici abbazie, utilizzati per sopprimere le influenze negative. Il Monastero di Ketchulakang è anche uno dei quattro principali templi di scacciare i demoni.

Il tempio custodisce molti preziosi reperti storici, classici buddisti e statue, come il Buddha storico Shakyamuni, il Grande Maestro Padmasambhava e la Madre del Buddismo Maitreya, oltre alla stupa contenente le reliquie del re, il Lama del Ponte di Ferro e le catene forgiati dal Grande Bodhisattva Tang Dongjiapo, noto come il padre del teatro tibetano. Durante il restauro del tempio nel 1839, fu aggiunta una statua della Bodhisattva Avalokiteshvara con mille mani e mille occhi, per cui il tempio è conosciuto anche come il Tempio di Avalokiteshvara dalle Mille Mani e Mille Occhi.

4. Il luogo sulla banconota da dieci ngultrum del Bhutan
Paro

Il Paro Rinpung Dzong, costruito nel 1644, è una delle più importanti fortezze del Bhutan. Un tempo utilizzato come bastione per difendere la valle di Paro, ha anche rappresentato il centro amministrativo e religioso locale, nonché la sede di scrittura della banconota da 10 ngultrum del Bhutan.

Tuttavia, il grandioso festival di Paro si tiene ogni anno in primavera; e il famoso film bhutanese “Il piccolo lama” è stato girato qui.

5. 108 stupa bianchi
Passo Dochula

Dochula Pass è il passo più famoso del Bhutan. Ciò che lo rende ancora più speciale è la presenza delle 108 stupa, costruite dalla regina del quarto re del Bhutan, conosciute come il “Monumento Chukha Wangye”, erette in memoria dei soldati bhutanesi uccisi nella guerra del 2003 con l’India e per pregare per la pace nel mondo. Da qui, in una giornata limpida, si può ammirare la magnifica vista dell’Himalaya.

Il numero all’interno della stupa – 108 – è un numero molto significativo, che appare frequentemente nel buddismo. Secondo il settimo volume del “Dazhidulun”: “Dieci attaccamenti e novantotto legami rappresentano centootto afflizioni.” Quindi, 108 simboleggia 108 grani di preghiera, rappresentando anche le 108 afflizioni della dottrina buddista.

6. La venerazione per la riproduzione
Tempio della fertilità Chimi Lhakhang

A differenza di altre religioni e culture, i bhutanesi venerano gli organi genitali maschili — il fallo (phallus) — come una delle loro divinità protettrici, utilizzandolo per pregare e chiedere benedizioni. Inoltre, esiste un tempio dedicato alla fertilità e alla richiesta di figli (Chimi Lhakhang), costruito nel XV secolo, che è diventato un famoso luogo di culto per chi desidera avere bambini e si ritiene molto propizio.

Tradizionalmente, il popolo del Bhutan crede che il simbolo del fallo possa aiutare a respingere il maligno e portare buona fortuna. Si narra di un famoso Santo Matto, conosciuto anche come il “Giikon Bhutanese”, la cui immagine di monaco errante, immune ai precetti buddisti e dotato di straordinarie abilità, è celebre per aver sottomesso i demoni delle vicinanze di Dochu La con la sua “saggezza fulminea” (riferendosi al fallo).

Successivamente, nel 1499, fu fondato da un cugino di Lama Drukpa Kunley per commemorare il Divino Pazzo. All’interno del tempio, i lama colpiscono la testa dei pellegrini con sculture e oggetti in legno a forma di genitali, simboleggiando una benedizione per i visitatori. I simboli fallici, decorati con vari colori vivaci, adornano le case e i negozi del Bhutan, posizionati ai lati delle porte, sui tetti, sulle pareti e persino dipinti in ogni angolo degli edifici. Esistono anche vari souvenir fallici che i visitatori possono portare a casa, con ogni negozio che presenta un design unico, realizzato a mano, dalle sculture ai dipinti, di forme e dimensioni diverse, riflettendo così il profondo culto dei bhutanesi per il fallico.

*Le immagini sopra sono tutte tratte dal web

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