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2025 Primavera Estate Alta Moda | La poesia abbagliante di Valentino, il primo alta moda di Alessandro Michele che ha richiesto trentamila ore di lavoro.

I fan hanno finalmente atteso il primo haute couture show di Alessandro Michele! L’evento haute couture primavera-estate 2025 di Valentino ha come tema “Vertigineux” e suscita nuovamente curiosità su quali sorprese questo designer così innovativo intenda riservare.

「Vertigineux」 proviene dall’esplorazione delle “liste” di Umberto Eco in “La lista infinita”: “La lista è la radice della cultura, non distrugge la cultura, ma la crea.” Le liste di Eco cercano di racchiudere l’infinito in un quadro significativo, creando ordine in un universo caotico; questa sensazione di contraddizione dà origine a quello che viene chiamato “vertigine della lista”.

In un mondo in cui l’AI sta diventando sempre più prevalente, Alessandro Michele sceglie di andare controcorrente, abbracciando la storia nella collezione haute couture Primavera/Estate 2025 di Valentino. Attraverso il termine francese “Vertigineux”, che significa vertiginoso o confuso, esplora a fondo il “passato” che toglie il fiato. L’amore per le liste e l’abitudine di elencare cose, persone e fenomeni ha sempre attraversato la storia dell’umanità. Sebbene il gesto di elencare possa sembrare semplice, gli studiosi raramente approfondiscono il suo potenziale narrativo e poetico. A differenza di molti altri, Umberto Eco merita particolare riconoscimento per la sua interpretazione unica delle liste, portando questo tema al centro del dibattito accademico contemporaneo e raccogliendo e analizzando in dettaglio numerosi esempi che spaziano dall’arte alla letteratura: da Omero a Joyce, da Ezechiele a Calder, fino a Arcimboldo, Calvino e Moro.

Secondo il punto di vista di questo semiologo italiano, ogni elenco si trova tra due tendenze opposte ma complementari. Da un lato, cerca di limitare l’infinita espansione delle cose esistenti all’interno di un quadro significativo. Questo è un modo per stabilire ordine nel caos dell’universo. Questo tipo di enumerazione è principalmente utilizzato per scopi pratici, come l’inventario dei beni in un testamento, le collezioni di una biblioteca o gli archivi di un museo. Dall’altro lato, l’elenco può trascendere se stesso, diventando uno strumento estetico e narrativo poetico e visionario. In questo caso, l’elenco si inchina di fronte all’indicibile, suggerendo l’infinito con una postura vorticosa. Non cerca di controllare il caos, ma di esaminarlo.

Michele si esprime: «Quando stavo preparando la mia prima sfilata di haute couture, questi pensieri mi hanno costantemente accompagnato. Mi hanno spinto a immaginare ogni abito unico, limitato e non replicabile come un dizionario in continua espansione, potenzialmente infinito: un elenco non grammaticale creato tramite accumulazione e accostamenti. 48 abiti: 48 elenchi. In ogni elenco, elementi materiali e immateriali coesistono: proporzioni misurabili, indizi emotivi, riferimenti pittorici, annotazioni merceologiche, patchwork biografici, tessiture cinematografiche, geometrie del colore, cuciture filosofiche, impronte musicali, filati simbolici, ricami di linguaggio, frammenti vegetali, prototipi visivi, tessuti storici, mosaici narrativi, nodi relazionali, e così via.»

Per Michele, ogni abito audace non è solo un oggetto, ma un nodo nell’intreccio di significati: una mappa vivente che porta con sé ricordi visivi e simbolici. È un archivio narrativo, dove combinazioni impossibili trovano armonia e le culture di epoche diverse si intrecciano assieme all’eco del passato, risuonando con il presente. È un elenco che si dispiega in combinazioni fiorenti, evocando e risuonando fino al limite dell’indicibile. È un viaggio nell’incanto di una diversità ancora incompiuta.

A differenza dei comuni passerelle, Valentino ha presentato la sua collezione attraverso un’opera teatrale, utilizzando un fondale di striscioni luminosi che mostrano le note di ispirazione e i registri di realizzazione delle 48 look della collezione. Richiamando il tema di “vertigine” e “stordimento”, alla finale, Michele ha concluso con un lampeggio ad alta frequenza, carico di drammaticità.

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